Resistenza, al ragazzo-partigiano Ugo Forno la medaglia d'oro al merito civile alla memoria

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO HA CONFERITO LA MEDAGLIA D’ORO AL MERITO CIVILE ALLA MEMORIA AD UGO FORNO.

Con la seguente motivazione:

Giovane studente romano, durante i festeggiamenti per la liberazione della città di Roma, appreso che i tedeschi, battendo in ritirata, stavano per far saltare il ponte ferroviario sull'Aniene, con grande spirito di iniziativa, si mobilitava, unitamente ad altri giovani, e con le armi impediva ai soldati tedeschi di portare a compimento la loro azione. Durante lo scontro a fuoco veniva, tuttavia, colpito perdendo tragicamente la vita. Fulgido esempio di amor patrio ed encomiabile coraggio.

5 giugno 1944 - Roma

La data della consegna ai famigliari sarà stabilita dalla Presidenza della Repubblica nei prossimi giorni.

Dicembre 1944 Dichiarazione del sottotenente paracadutista Giovanni Allegra:
“dichiaro che nell’azione militare contro i tedeschi svoltasi lungo il fiume Aniene il 5 giugno 1944 alle ore 9, il dodicenne UGO forno di Enea, con fede patriottica e spirito guerriero, combatteva isolatamente nell’ala destra del gruppo dal sottoscritto comandato, composto di partigiani, pieno di entusiasmo e di ardore per scacciare gli ultimi avanzi della soldataglia tedesca annidata a ridosso del ponte sull’Aniene, nei pressi dell’aeroporto”. (intenti a farlo saltare)
Durante tale azione il piccolo Ugo Forno si prodigava a procurare armi e munizioni, aggiustando dal canto suo dei tiri di fucile che facevano accanire maggiormente il nemico. Incoraggiava con la parola e con l’esempio di altri giovani che raggiunti da scoppi di granata cercavano scampo nelle vicine grotte.
I tedeschi abbandoneranno l’impresa e su quel ponte oggi corrono i treni dell’Alta Velocità. Ughetto pagherà con la vita la sua generosità.
"Finalmente - ha dichiarato il suo biografo Felice Cipriani - Ughetto è stato inserito nell’Olimpo degli eroi di questo Paese. La sensibilità del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sostenuta anche dalla documentazione ritrovata negli archivi storici lo scorso anno, ha reso possibile una decisione che si attendeva da 69 anni. Con la medaglia d’oro a Ugo Forno, ha sottolineato Cipriani, biografo del piccolo eroe, si rende merito alla famiglia Forno, considerato che Angelo Enea, papà di Ughetto faceva parte del Fronte Militare Clandestino ed aiutò molti militari renitenti alle leva o fuggiti dalla prigionia a scampare dalla persecuzione nazifascista".

Francesco Forno, fratello maggiore di Ughetto ha dichiarato: “il ricordo di Ughetto non mi ha mai abbandonato in questi 69 anni e quella mattina di festa del 5 giugno, che per la mia famiglia durò poche ore, l’ho sempre presente. Mi porto dietro il cruccio di non aver impedito a mio fratello di realizzare il suo disegno, confidatomi in segreto e che era quello di andare a recuperare delle armi abbandonate con l’8 settembre e che lui aveva nascosto in alcune grotte. La guerra sembrava finita a Roma e non pensavo che lui si recasse a combattere i sabotatori tedeschi”.

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