I ragazzi di Via Buonarroti. Una storia della resistenza

I ragazzi di via Buonarroti I ragazzi di via Buonarroti

E' appena uscito il nuovo volume della collana "Il Filo Spinato", dal titolo "I ragazzi di via Buonarroti. Una storia della Resistenza", a cura di Massimo Sestili, con introduzione di Mario Avagliano.

IL LIBRO

La storia dei cinque ragazzi di via Buonarroti – Paolo Petrucci, Paolo Buffa, Enrica Filippini-Lera e Vera e Cornelio Michelin-Salomon – è rappresentativa di quanto accadde in Italia durante l'occupazione nazista, delle diverse forme di resistenza che si svilupparono, dei diversi ambienti sociali e politici che vi parteciparono, dei tanti giovani che rendendosi conto di vivere in un mondo inconciliabile, si schierarono per la libertà e pagarono duramente il loro impegno con il carcere, la deportazione e la morte. Pur nascendo nel contesto dell'antifascismo romano e dell'occupazione nazista di Roma, la storia dei cinque ragazzi si sviluppa prima al Sud, con la missione che coinvolse tragicamente Giaime Pintor; poi al Nord, dove Paolo Buffa si recò in missione come tenente delle N. 1 Special Forces dopo la liberazione di Roma; ed infine ad Aichach in Germania, dove Enrica e Vera vennero deportate. Arrestati anch’essi dai nazisti e processati dal tribunale tedesco di guerra, i tre ragazzi erano stati giudicati innocenti.

Ma per una tragica fatalità, il 24 marzo 1944 si trovavano ancora nel carcere di Regina Coeli e uno di essi, Paolo Petrucci, fu tradotto alle Fosse Ardeatine e trucidato insieme ad altri 334 innocenti con un colpo alla nuca. Un ampio apparato di lettere, fotografie e documenti inediti, frutto di anni di ricerca, aiuta a ricostruire la vita e il destino dei cinque ragazzi di via Buonarroti e rende palpitante la lettura di queste pagine, capaci di commuovere fino alle lacrime.   

L’AUTORE

Laureato in Filosofia e docente di Letteratura e Storia, Massimo Sestili in questi ultimi anni si è interessato dell’errore giudiziario nella letteratura. Ha pubblicato il volume L'errore giudiziario. L'affaire Dreyfus, Zola e la stampa italiana (2004). Ha curato e tradotto opere di Bernard Lazare (Contro l'antisemitismo, 2004, e L'antisemitismo. La sua storia e le sue cause, 2006), di Jules Verne (Un dramma in Livonia, 2009) e di Émile Zola (L'Affaire Dreyfus, 2011). Attualmente si sta interessando della Resistenza e della lotta per la casa a Roma nel secondo dopoguerra. Su questi temi ha pubblicato articoli e interviste. Negli anni è stato promotore di vari corsi di formazione dedicati alla didattica della Storia e della Letteratura nelle scuole. Collabora con varie riviste, tra cui “Patria Indipendente”.  

<<So che vi è un elevato numero  di probabilità di perdere la vita  e che in ogni modo sarà una prova durissima e dolorosa, pure ho deciso  di affrontarla perché tale è il dovere (non verso l’umanità come assieme  di uomini, ma per l’Umanità,  cioè per quei pochi che soli vivono). Se non cadrò forse mi sentirò riscattato e degno di vivere, se andrà altrimenti, la coscienza di non essermi sottratto  al dovere mi aiuterà ad affrontare  la prova suprema>>. (Paolo Buffa)